Torneremo a pensare alla casa? Il mercato degli immobili residenziali tornerà a crescere? Il Covid-19 e il lockdown hanno bloccato le vendite di case, ma resta una forte domanda delle prime abitazioni, cambiano però le esigenze primarie, cresce il desiderio di ampliare i propri spazi di vita con una stanza per esigenze diverse, lo studio, lo sport, il lavoro e più ricerca di spazi esterni giardino e/o terrazze, ci si vuol prevenire dal ritrovarsi nuovamente chiusi in casa in eventuali nuovi futuri lockdown.
Il calo delle vendite
Il 2020 ha visto un calo delle compravendite immobiliari ben del 20% ciò nonostante la domanda di civili abitazioni è rimasta viva, segnale che l’esigenza, in particolare della prima casa, non diminuisce ma la contestualità del momento “fredda” nella concretezza le operazioni
Stando alle previsioni dei maggiori operatori si legge che una lenta ripresa è prevista per la seconda metà del 2021 e per una concreta ripresa bisognerà aspettare, (salvo altre “novità”) il 2022.
Le nuove costruzioni
Scarsa è l’offerta di nuove case, questo dovuto in primo ai fermi dei cantieri e al target di spesa dell’utente medio che dunque è più orientato verso il “vecchio”. Il costo di costruzione per le nuove abitazioni incide in modo significativo sul prezzo poi di vendita delle stesse, e la maggior fascia di mercato è guidata da chi ha un potere di acquisto medio-basse, pertanto si riducono i potenziali acquirenti che possono o che comunque a parità di prezzo scelgano un nuovo magari di dimensioni più ridotte, rispetto ad uno usato a prezzi più abbordabili.
I tassi dei mutui
Una forte spinta la daranno i tassi dei mutui. E’ un momento da sfruttare, la sospensione delle rate mutui introdotta dal Decreto Cura Italia, non durerà ancora per molto, il sistema vive del blocco delle moratorie ma prima o poi il periodo di stop alle rate terminerà ed è scontato aspettarsi che in molti non riusciranno a riprendere a pagare gli ammortamenti, aumenteranno così le sofferenze creditizie che porteranno le banche ad avere ancor maggior cautela nel rilascio di nuovi prestiti.
Nuove esigenze
La pandemia ha fatto crollare i trasferimenti nelle grandi città, mediamente si registra un po’ da per tutto la volontà a trasferirsi in zone più periferiche, cresce la voglia di spazi esterni privati, giardini terrazze. Lo smart working , la dad, la chiusure delle palestre, hanno indotto molti a rivalutare le esigenze di spazi ad uso misto e con funzioni diverse a prima. Come detto il “grosso” della richiesta viene dalla fascia media bassa, e dunque le nuove esigenze portano a mettere sul piatto della bilancia la scelta sulla base del potere di acquisto, orientarsi verso l’usato e su zone decentrate.
Viceversa, per chi ha comunque più liquidita, alza il target di pretesa, forti del potere di acquisto, si ricercano spazi più ampi, terrazze e giardini anche in zone centrali.
Riflessioni
Dunque ci dobbiamo aspettare un periodo incerto, è difficile capire come si evolverà il mercato nel prossimo futuro, di certo è il momento di concentrare le energie per dare risposte alla domanda di immobili per le fasce medio-basso di reddito, puntare sull’usato sui centri con densità demografica media, e sfruttare al massimo le agevolazioni (finché sarà possibile) offerte dai bonus fiscali ristrutturazioni. Altresì in maniera più ridotta e giustamente proporzionata all’effettiva richiesta, puntare su abitazioni di qualità per le fasce alte.