La Legge di Bilancio 2021 ha riaperto i termini per la rivalutazione dei beni d’impresa a costi decisamente ridotti, consentendo una patrimonializzazione delle imprese.
La norma, come primo passaggio, prevede la possibilità di rivalutare i beni (materiali o immateriali), ai soli fini civilistici, in modo gratuito (senza imposte da versare). Il passaggio successivo, a titolo oneroso ma facoltativo, subordinato alla rivalutazione in sede di bilancio, consisterà nella possibilità di riconoscere ai fini fiscali i maggiori importi iscritti in bilancio.
Il maggior valore attribuito ai beni e alle partecipazioni verrà riconosciuto, ai fini fiscali, dall’esercizio successivo a quello con rifermento al quale la rivalutazione è stata effettuata: la procedura si perfeziona attraverso il versamento di una imposta sostitutiva del 3%, sia per i beni ammortizzabili che per quelli non ammortizzabili.
Inoltre, la novità rispetto alle varie leggi che hanno previsto la rivalutazione (da ultimo la legge di Bilancio), consiste nell’operare la rivalutazione distintamente per ciascun bene (non dovere necessariamente riguardare beni appartenenti a medesime categorie)edeve essere annotata in nota integrativa e nel relativo inventario.
COSA SERVE
Una perizia giurata da un professionista abilitato (dottore commercialista e/o geometra, architetto, ingegnere) entro il 30/06/2021